´Errore nascosto nella legge elettorale. Ecco perché deve tornare indietro´
Scrive Luca Telese su Tiscali.it:
"La notizia ha del clamoroso, soprattutto dopo la battaglia campale di ieri alla Camera. Nel Rosatellum bis, infatti c´è "un baco", un errore tecnico di scrittura della legge che vanifica la vittoria conquistata sul campo dal Pd e dai suoi alleati, in Aula, e lo costringe a ritornare in ogni caso a Montecitorio per una seconda lettura del testo.
Infatti – come è noto – basta una sola modifica al Senato (ad esempio quella che è necessaria per sanare l´errore) per rendere obbligatorio un nuovo voto di approvazione della Camera. Cosa cambia? Tutto. Perché il blitz organizzato da Matteo Renzi e dai suoi strateghi parlamentari era tutto fondato su di un percorso-lampo che permettesse l´approvazione definitiva del testo, in doppia lettura Camera-Senato, prima di un voto regionale, quello siciliano, che potrebbe turbare persino gli equilibri parlamentari che hanno permesso il voto favorevole a Montecitorio (malgrado tante assenze e cinquanta dissidenti coperti dal voto segreto).
Il Pd – se si dovesse confermare (come dicono i sondaggi) che il suo candidato rischia di arrivare terzo, si troverebbe davanti a tre evidenze politiche scomode: la prima, quella di dover prendere atto di un risultato in base al quale con la nuova legge il partito potrebbe perdere in tutti i collegi. La seconda: apparire come la forza che promuove una legge pro domo sua, dopo una batosta elettorale che renderebbe mediaticamente meno legittimo un intervento blindato da una fiducia. La terza: avere degli alleati (o dei suoi deputati) che per calcoli più disparati vacillano.
Ma l´effetto sicuro della correzione del baco sarebbe uno slittamento che potrebbe far finire il nuovo voto sulla legge elettorale, in ogni caso, dopo la discussione sulla legge di stabilità .
Ed ecco il nodo tecnico che farà la gioia di grillini, meloniani e bersaniani – di coloro cioè che hanno combattuto contro la fiducia. Nel testo approvato in fretta e furia alla Camera con l´imposizione del voto di fiducia, – infatti – c´è un´incongruenza al capoverso 28 dell´articolo 1 tra i commi 6 e 7, in cui si prevedono due modalità tra loro contraddittorie e incongrue per attribuire i seggi a un lista che abbia esaurito i candidati in un collegio plurinominale.
L´eventualità in cui scatterebbe questo caso, quello che il listino proporzionale si esaurisca, è addirittura più probabile che in passato, data la minore ampiezza delle liste imposte dalla sentenza della corte: il Rosatellum prevede un alto numero di candidature multiple che possono essere cinque, in diversi collegi. Commenta Alfredo D´Attorre, il deputato del Mdp che ha trovato la gabola: "si tratta di un errore materiale – spiega D´Attorre – sicuramente dovuto alla frettolosità della scrittura della legge. Ma è un errore che non può non essere corretto, perché se si verifica quel caso, non si sa come assegnare i seggi in caso di esaurimento del listino. Il testo della legge elettorale dovrà quindi essere necessariamente modificato al Senato – conclude D´Attorre – almeno su questo punto". Sulla stessa lunghezza d´onda il capogruppo Giulio Marcon: "C´è poco da fare: se c´è un errore il testo deve tornare alla Camera con tutto quel che ne consegue"."
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