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STORIA DEGLI ESODATI E LA MALAPOLITICA DEL GOVERNO MONTI-FORNERO

  • Immagine del redattore: partitodeicristani
    partitodeicristani
  • 30 nov 2017
  • Tempo di lettura: 4 min

Il Film L'esodo di Ciro Firmisano tratta un argomento delicato quello degli esodati. Gli esodati sono quella categoria che comprende persone che si sono trovate contemporaneamente senza lavoro e senza trattamento pensionistico per un periodo non ben definito; il numero esatto è di 400mila persone vittime della legge Fornero. La legge che prende il nome del Ministro che è una parte del Decreto SalvaItalia varato dal Governo Monti. La legge Fornero non solo avrebbe messo in ginocchio tanti lavoratori ma avrebbe portato il 2,2% delle imprese a rimandare le assunzioni già programmate nel settore finanziario, assicurativo, dei trasporti e delle industrie creando una diminuzione delle assunzioni e creando quindi un doppio danno. Ispirato ad una storia vera l'Esodo parla di un'esodata, Francesca (interpretato da Daniela Poggi), che è costretta suo malgrado a chiedere l'elemosina a Piazza della Repubblica a Roma. Lei è consapevole che la sua condizione non è dovuta a se stessa ma a chi ci Governa, l'esodo è un film indipendente, libero, onesto, sincero e soprattutto necessario. Il giorno 28 novembre a Torino alla Cascina Roccafranca si è svolta la proiezione del film e in tale proiezione è intervenuta la Ministra Fornero la quale dopo la visione ha considerato il film di facile presa, come se la situazione fosse scontata, si è difesa come se quello che lei ha creato non fosse mai successo e tutto questo ha denotato un'ennesimo danno e un'ennesima beffa.

di Cinzia Mirabella, una delle protagoniste del Film l'Esodo

di seguito un articolo di La Repubblica

Torino, l'ex ministra Fornero alla proiezione del film sugli esodati: "Distrutta"

Lei: "Pensavamo di fare il bene del Paese"

di JACOPO RICCA 29 novembre 2017

Impassibile guarda le immagini passare sullo schermo, ogni tanto si morde le labbra e con le mani tormenta un foglio, ma quando poi le danno la parola la voce le si incrina: "Sono distrutta" dice Elsa Fornero, chiedendo di poter andare via dalla sala della Cascina Roccafranca dove ieri sera è stato proiettato "L'Esodo".

L'ex ministra Elsa Fornero con la regista Daniela Poggi

Il film di Ciro Formisano dedicato al dramma degli esodati, "vittime" della riforma pensionistica voluta dal governo Monti, è stato un'occasione per uno dei primi incontri pubblici tra l'ex ministra e alcuni di loro. Delle centinaia di migliaia di pensione rimaste senza pensione e senza lavoro dal 2012 in poi, ancora oggi 6mila non hanno tutele: "Questo film è dedicato alle vittime di quello che pensiamo sia un errore" spiega la protagonista, Daniela Poggi.

L'ex ministro Fornero agli esodati: "Mai più in politica nemmeno se me lo chiedono in ginocchio"

Per un'ora e mezza il viso dell'ex ministra del Lavoro è una maschera, assistite al film senza scomporsi. Al suo fianco la presidente dell'associazione Mamre ed ex-vicepresidente della Compagnia di San Paolo, suor Giuliana Galli, applaude quando la proiezione si conclude, lei no. "Non lo so se mi sia piaciuto". Fornero si commuove mentre ripercorre quei momenti, vorrebbe andare via, ma poi si ferma per 40 minuti a cercare di raccontare le sue ragioni: "Che stupidi questi professori a credere che fosse necessario far qualcosa per salvare il Paese - aggiunge amara - Dovevamo pensare che avesse ragione Silvio Berlusconi, i ristoranti erano pieni e dovevamo continuare a indebitarci, ma avremmo fatto la fine della Grecia che oggi sta peggio dell'Italia".

La Fornero in sala per il film sugli esodati Poi attacca: "Pensavo potessimo fare il bene del Paese però il partito Democratico, cui pur nonessendo mai stata iscritta mi riferivo, mi ha sempre impedito di spiegare la nostra posizione - ricorda - Nelle loro feste durante il corso del governo tecnico non mi hanno mai invitato per spiegare le ragioni della mia riforma". Prima di lasciare la sala, sottobraccio il quadro al centro del film che il regista ha voluto donarle, un'ultima amara considerazione: "Non farò più il ministro, nemmeno se qualcuno me lo venissero a chiedere in ginocchio".

IL COMMENTO DI UN NOSTRO CARISSIMO AMICO EX GIORNALISTA

Potete fingere, voi responsabili di questa crudele e disumana vicenda, fingere di ignorare la vostra coscienza. Fingere di non sentire i suoi morsi e rimorsi. Potete fingere sorrisi stampati sui vostri visi. Potete fingere serenità e certezze. Potete fingere necessità e situazioni di emergenza, condizioni, obblighi e giustificazioni. Solo continuando a fingere e a giocare a scarica barili potete far finta di ignorare il sangue, il dolore e la miseria che avete seminato. Questo è il selciato sul quale state state lasciando le vostre viscide e sanguinolente orme. Fingete di non sentire urla e pianti di intere famiglie, mamme e figli, private e derubate dei loro diritti da una classe di privilegiati che ha fatto degli abusi diritti acquisiti e dei diritti acqisiti scempio scellerato. Non un solo accenno di pentimento. Non una imbarazzata e timida dichiarazione di scusa. Non una sincera, liberatoria ammissione di un grave errore. Non una urgente corsa per riparare con immediatezza l' errore commesso, se errore è stato e non strategia voluta con fredda determinazione.

di Domenico Francesco Lucente

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