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Sindaco offre lavoro ai profughi, loro rifiutano: “Non siamo qui per lavorare, ma per farci mantener

  • Immagine del redattore: partitodeicristani
    partitodeicristani
  • 11 lug 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

A causa di un atteggiamento poco collaborativo ventiquattro richiedenti asilo tra i 20 e i 25 anni ospiti in un ostello di Zone nel Bresciano hanno rischiato di essere allontanati. Il motivo di questa drastica decisione va ricercato in un secco rifiuto da parte loro nei confronti di un’istanza di aiuto dell’amministrazione comunale. Ai profughi era stato infatti chiesto di dare una mano nella pulizia di alcuni sentieri che conducono alle rinomate e turistiche Piramidi di Terra. «Ci sentiamo sfruttati, non vogliamo», è stata la replica tanto inaspettata.

Di conseguenza il sindaco Marco Zatti, molto deluso e arrabbiato ha scritto una lettera al Prefetto di Brescia chiedendo di spostare il gruppo di migranti da un’altra parte. Non era infatti la prima volta che gli stranieri si rifiutavano di partecipare a piccoli lavori di manutenzione a servizio della comunità. Venuto a conoscenza della situazione, il rappresentante dello Stato Annunziato Vardè ha effettivamente spostato due giovani del gruppo in un’altra zona, ricordando però come la nostra legge non obblighi nessuna persona a lavorare. Eppure, nel pomeriggio di venerdì la situazione a Zone ha rischiato di precipitare. Gli altri ventidue richiedenti asilo, in prevalenza africani e ospiti nell’ex albergo “La Lucciola” hanno iniziato a protestare opponendo resistenza, tanto che sono dovute intervenire le forze dell’ordine per riportare la situazione alla calma. Soltanto in serata gli animi sono poi tornati pacifici al punto che persino la proprietaria della struttura è potuta rientrare in casa.

Zatti, primo cittadino di Zone eletto con una civica nel 2009 e ora al suo secondo mandato, è una persona molto equilibrata e che nonostante la forte protesta della Lega Nord si è sempre impegnato per ospitare i migranti in paese. A Zone, piccolo paese di montagna affacciato sul Lago d’Iseo i primi profughi arrivarono nel 2014 e all’epoca lo stesso Zatti per tranquillizzare la situazione scrisse una lettera ai suoi concittadini invitandoli all’accoglienza. Intanto, il recente provvedimento prefettizio è stato notificato ma le autorità non intendono procedere a uno sgombero con la forza quindi i ventidue richiedenti asilo potranno restare, a meno che non decidano di andarsene spontaneamente.

FONTE: ARTICOLO DE LA STAMPA

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