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Kevin è in terapia logopedica, finalmente. E gli altri bambini come lui?


Poco più di quindici giorni fa ci siamo occupati in questo spazio del problema delle liste di attesa troppo lunghe nella sanità. Lo spunto era stato la vicenda di Sonia Paradiso, peraltro una dirigente del Partito dei Valori Cristiani di Torino, che ha bisogno di terapie logopediche per il ritardo mentale del figlio Kevin. Una lista di attesa di due anni è evidentemente inaccettabile per un bimbo che di anni ne ha sei, e che fra due anni ne avrà otto.

Se ne è occupata anche Linea Italia Piemonte, in un servizio video.

Muovendo i classici mari e monti, sensibilizzando tutti coloro che è stato possibile sensibilizzare, non arrendendosi davanti a rifiuti, traccheggiamenti e porte chiuse, grazie all'intervento, finalmente, di persone sensibili, responsabili e di buona volontà Sonia ha ottenuto che le terapie siano iniziate.

Sonia Paradiso ci racconta la sua esperienza ed espone le sue considerazioni in una lunga intervista telefonica, ascoltabile cliccando qui.

Il fatto, però, è che non basta risolvere il problema di una persona, particolarmente pervicace, determinata e anche capace di muoversi nel modo giusto: occorre che anche gli altri bambini che hanno i medesimi bisogni possano ottenere le medesime cure e attenzioni anche se non hanno una mamma così combattiva.

Stringendo molto, i termini del problema sono che le richieste sono troppe in rapporto alle risorse che sono disponibili per soddisfarle. La soluzione, a parte quella di ottimizzare ciò che esiste in modo che ci sia il massimo dell'informazione e dell'efficienza, è una sola: aumentare i fondi destinati a queste attività. Se questo possa avvenire spostando assegnazioni o se sia necessario far crescere l'importo globale è competenza di chi ha responsabilità e possibilità in questo ambito di azione. Dal punto di vista dei cittadini, il rispetto dei bisogni individuali, e in particolare di quelli delle persone colpite dalla sfortuna, è un requisito irrinunciabile per una società civile che voglia definirsi tale.

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