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La par condicio elettorale e i soliti sondaggi

  • Marco Marinacci
  • 11 mag 2019
  • Tempo di lettura: 2 min

Tra un paio di settimane, circa, si andrà a votare per il rinnovo del Parlamento europeo. Le società di sondaggi sparano nel mucchio di quale siano le percentuali di gradimento dei vari partiti politici. Peccato che i cosiddetti sondaggi prendano solo e sempre in considerazione i gruppi più importanti, più famosi e più, secondo loro, rappresentativi relegando i movimenti politici minori sotto la voce di "ALTRI".

Quando si parla di par condicio, si.parla di una uguale e imparziale espressione del consenso di gradimento dei soggetti presi a campione nelle varie città italiane. A questo punto sorge un dubbio: le domande che vengono formulate riguardano solo i partiti maggiori o esiste una equa ripartizione nel formulare le stesse? Sembra proprio di no! Si privilegia l'egemonia dei maggiori partiti politici a discapito di quelli minori ( tra l'altro altra propaganda occulta).

Di solito i fondatori e i presidenti dei gruppi minori sono persone provenienti dal popolo, con pochi fondi economici a disposizione che mettono la loro esperienza e professionalità per il bene comune. Cittadini, operai, autonomi, medici esausti e stanchi di questi politici di razza generazionale che sempre le stesse cose dicono ma di fatto distraggono i problemi veri e seri in altre direzioni. La discesa in campo politico di un padre di famiglia, evidentemente, infastidisce la casta, meglio non far conoscere le loro opinioni legittime in quanto devierebbero un quorum di elettori da una parte anziché da un'altra.

Sarebbe opportuno che le società di sondaggi cambiassero il piano dei questionari e valutassero, magari, se la gente è propensa anche a votare i rappresentati dei cosiddetti "ALTRI", certo meno appariscenti ma probabilmente dotati di maggior professionalità e serietà rispetto ai soliti.

La politica è o deve essere a disposizione di tutti e non di pochi. Etica, umiltà e determinazione sembrano concetti dimenticati dai divi politici. Il popolo sovrano siamo noi tutti e noi tutti abbiamo diritto di avere i nostri rappresentanti che ci rappresentino in Europa e nel mondo...anche se a rappresentarci è un operaio di un partito minore.

 
 
 
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