top of page

Sea-Watch 3, la nave entra in acque italiane.

Salvini: "Non entrano, schiero la forza pubblica". La capitana: "So cosa rischio, ma devo salvarli"

La reazione del vicepremier: "Sono stufo, lo sappia quella sbruffoncella. La nave è olandese, la nostra pazienza ha un limite. Hanno fatto una battaglia politica sulla pelle dei migranti. Qui non sbarca nessuno"

La Sea-Watch 3 è entrata in acque italiane alle due meno dieci. E già dopo qualche minuto delle motovedette della Guardia di Finanza si sono dirette verso la nave. Salvini non tarda a reagire e minaccia di schierare la forza pubblica: "Per un giochino politico stanno mettendo a rischio i migranti.Useremo ogni mezzo legalmente lecito e necessario per bloccare questo scempio del diritto. L'Italia non può essere punto di approdo per i complici dei trafficanti di esseri umani. L'autorizzazione non la darò mai. Pretendiamo come Italia dignità e rispetto. Questo vale anche per i preti che dicono "ci penso io". Occupiamoci degli italiani. Avviso al comandante della Sea Watch, l'Italia non è più disposta ad accogliere i clandestini. Il comandante, il governo olandese, le autorità tedesche e i vertici dell'Unione europea risponderà di questo. Non sbarca nessuno, mi sono rotto le palle. Lo sappia quella sbruffoncella".

Tutti gli occhi a Lampedusa, e non solo, sono puntati sulla Sea Watch 3 che, il giorno dopo la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo che ha respinto il ricorso dei 42 migranti a bordo. "Questa mattina abbiamo comunicato ai naufraghi la decisone della Corte di rigettare il ricorso. Sono disperati. Si sentono abbandonati. Ci hanno detto che la vivono come una negazione, da parte dell'Europa, dei loro diritti umani". Lo riporta un tweet di Sea Watch Italy con riferimento al verdetto della Corte europea per i diritti dell'uomo di ieri con cui è stato rigettato il ricorso dell'Ong.

La decisione di Carola Rackete arriva alla fine di una lunga trattativa. "Siamo tutti con lei. A questo punto e' nella responsabilita' del comandante portare in salvo i naufraghi", il commento di ieri sera della Ong tedesca i cui legali hanno espresso "profondo sconcerto" per un verdetto che ritengono "contraddittorio e problematico dal punto di vista dell'effettivita' della tutela dei diritti fondamentali e della dignita' dell'uomo". I legali trovano illogico che la Corte, che non ha ritenuto obbligo dell'Italia offrire un porto ai migranti, abbia invece invitato le autorita' italiane a garantire rifornimenti e cure mediche alle persone a bordo. E la Ong stamattina rilancia: "Se il nostro capitano Carola porta i migranti salvati dalla Sea Watch 3 in un porto sicuro, come previsto dalla legge del mare, affronta pene severe in Italia". Lo scrive in un tweet la ong tedesca invitando a donare al fondo per l'assistenza legale di Sea Watch per "aiutare Carola a difendere i diritti umani".

Il ministro dell'Interno Salvini ieri sera ha ribadito che se la nave decidera' di violare il divieto di ingresso ed entrare in porto verra' multata per 50.000 euro e confiscata e comandante ed equipaggio denunciati. A Lampedusa le motovedette italiane, pronte all'intervento da ieri, si sono accorte solo all'ultimo momento dell'ennesimo barchino che, beffando tutti persino in un momento di grande allerta, ha sbarcato altri otto migranti, tutti tunisini.

E ha destato grande impressione e sgomento la scoperta dell'equipaggio di un peschereccio siciliano che, a 25 miglia dalle coste agrigentine, tirando su le reti insieme al pesce vi hanno trovato impigliato il corpo di un giovane uomo, probabilmente uno delle centinaia di migranti dispersi (senza che se ne possa tenere il conto) durante la traversata verso l'Europa. Il corpo e' stato portato a terra sul molo di Sciacca ed e' a disposizione dell'autorita' giudiziaria.

articolo di di ALESSANDRA ZINITI

tratto da Repubblica.it

Who's Behind The Blog
Recommanded Reading
Search By Tags
Non ci sono ancora tag.
Follow "THIS JUST IN"
  • Facebook Basic Black
  • Twitter Basic Black
  • Black Google+ Icon
bottom of page