Le dita e le lune, i fatti e "la panza"
Di solito si dice "il dito e la luna": metafora anche abbastanza abusata. Fa riferimento a chi vede un piccolo elemento di una cosa e non la cosa importante nella sua sostanza. Provate a indicare a un cane di guardare una cosa con un dito: guarderà la vostra mano. Gli umani dovrebbero invece capire che si sta indicando loro qualcosa.
Qui di dita ce ne sono varie, e di lune pure. Sempre di più, nella politica e nella comunicazione politica (fa fatica usare il termine informazione politica) si diffonde l'uso di badare a particolari più che ad aspetti sostanziali.
Vari degli ultimi casi hanno come protagonista, diretto o indiretto, Matteo Salvini, probabilmente in questo momento il personaggio più importante della politica italiana.
Né la questione benda né quella della moto d'acqua vengono guardate, dall'uno e dall'altro lato sia dei politici sia della stampa, per i loro aspetti principali. Il fatto è come un oggetto dotato di vaie maniglie: se ne afferra una e ci si attacca a quella, pensando di aver preso una maniglia e non rendendosi conto che c'è un oggetto al di là di essa. Ma di un oggetto con tante maniglie è corretto esaminare le varie maniglie e l'oggetto in sé. Invece uno prende una maniglia e ne fa talmente un caso fondamentale, come se quella maniglia reggesse il mondo, che un altro reagisce come se quella maniglia fosse finta: e nessuno si occupa della maniglia vera: e, soprattutto, dell'oggetto.
E' raro vedere che, sulla benda come sulla moto d'acqua, si ragioni sugli aspetti sostanziali di queste due vicende. E così su tante, troppe altre.
Una considerazione che non si può non fare è che i cosiddetti commenti "di pancia" sono forse comprensibili da parte del cosiddetto uomo della strada, che reagisce d'istinto e a uno che ha ucciso un carabiniere al quale viene messa una benda dice "lo devono ammazzare", o "chi se ne frega della benda", o al contrario "è stato torturato", lo si racconta come fosse "circondato da poliziotti" quando se ne vedono due e a debita distanza, ed è evidente che non è stato percosso altrimenti chi ha fatto la foto ne avrebbe fatte altre. Nulla giustifica nulla: né in un verso né nell'altro. Da un uomo politico, però, non ci si aspetta reazioni di pancia, sempre dall'uno o dall'altro lato. I politici di una volta, ed è spiacevole ricorrere a questa frase, avrebbero pensato bene prima di aprire bocca, difficilmente si sarebbero lasciati andare a dichiarazioni che, prese isolatamente, possono risultare veramente inaccettabili. E questo è forse il fatto più importante.
Invece cosa si fa? Si paragona l'abbigliamento di Salvini e di Moro in spiaggia: l'uno in costume con in mano un ghiacciolo, l'altro, piuttosto sorprendentemente direi, in giacca e cravatta. Esiste però una foto in cui Enrico Berlinguer, personaggio genericamente rispettato e in particolare da chi critica Salvini, è in spiaggia in costume, con un costume dell'epoca esattamente come oggi Salvini con un costume di oggi, un paio di bermuda a fiori. Il massimo forse si raggiunge accostando il giro in moto d'acqua con la situazione dei terremotati nelle tende (mettendo, se non sbaglio, la foto del Libano).
Queste maniglie poi, da brave maniglie, si cerca di manipolarle nel modo più finalizzato al risultato che si vuole ottenere, a ciò che si vuol comunicare (per questo non ho voluto usare il temine informazione all'inizio).
Perché ora si mette in giro la voce che Salvini ha tenuto una conferenza stampa a torso nudo. Non era a torso nudo ma in camicia, e la conferenza era al mare: dopo la conferenza si è tolto, presumo come altri, la camicia per andare in spiaggia, ma nel frattempo i presenti hanno continuato a fargli domande (è normalissimo, succede sempre alle conferenze stampa che dopo si facciano due chiacchiere informali), e logicamente a firmare. In giro per il mondo però mandiamo che ha fatto la conferenza in modo bifolco, mezzo nudo. Non è proprio la stessa cosa... In compenso, alcune delle dichiarazioni che ha fatto sono forse un po' troppo brusche e istintive per uscire dalla bocca del Ministro degli Interni e potrebbero essere oggetto di critica e riflessione: ma era più scenografico dare spazio alle foto "con la panza di fuori". Ma siamo seri?
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