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IL MOVIMENTO 5 STELLE NON VUOLE ELEZIONI SUBITO: IL VERO MOTIVO E' SPIEGATO QUI


IL M 5 STELLE NON VUOLE ELEZIONI SUBITO PERCHE' SU 333 DEPUTATI E SENATORI IL 90 % PERDEREBBE IL VITALIZIO. NON HANNO SUPERATO I 4 ANNI, SEI MESI ED UN GIORNO DI PERMANENZA NELLE CAMERE E SENATO, COME STABILITO PER LEGGE, PER AVER DIRITTO A RISCUOTERE LA PENSIONE CHE PER LORO E' CHIAMATO VITALIZIO. QUESTO E' IL VERO MOTIVO CHE NESSUNO DI LORO VUOLE LE ELEZIONI SUBITO MENTRE ALLE CASSE DELLO STATO FAREBBE COMODO PER RISPARMIARE MILIONI DI EURO NON PAGATI PER I VITALIAZI A QUESTI SIGNOROTTI NOVELLINI...! DI SEGUITO L'ARTICOLO 48 DELLA NOSTRA COSTITUZIONE SPIEGA I DIRITTI DI ANDARE AL VOTO. Attualmente in Italia il voto è un diritto di tutti i cittadini con almeno 18 anni d'età. Solo per l'elezione del Senato è richiesta l'età minima di 25 anni. Il voto è ritenuto un dovere etico e morale, ma dal mero punto di vista giuridico l'obbligo e le eventuali conseguenze giuridiche per gli inadempienti sono cessate a seguito dell'abrogazione del dpr n.361 del 30 marzo 1957, nel 1993: «art. 4: L’esercizio del voto è un obbligo al quale nessun cittadino può sottrarsi senza venir meno ad un suo preciso dovere verso il Paese[...] L’elettore che non abbia esercitato il diritto di voto, deve darne giustificazione al sindaco [...]. L’elenco di coloro che si astengono dal voto (…)senza giustificato motivo è esposto per la durata di un mese nell’albo comunale. [...] Per il periodo di cinque anni la menzione ‘non ha votato’ è iscritta nei certificati di buona condotta» (artt. 4 e 115, dpr n.361 del 30 marzo 1957) Resta l'art. 48 della Costituzione (il voto è un dovere civico), ma nella pratica è un diritto anche liberamente non esercitabile. Ciò vale per tutte le tipologie di consultazioni elettorali (enti locali, Parlamento, Unione Europea, referendum abrogativo), poiché la disposizione abrogata e l'art. 48 cui dava attuazione sono nel titolo IV della Carta Fondamentale; prima di allora l'assenza al voto doveva essere motivata in forma scritta al sindaco del comune di residenza, e poteva ad esempio essere valutata negativamente ai fini del superamento di un bando di concorso pubblico.

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