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Gli italiani sono stufi di essere vittime


Alla Procura della Repubblica di Roma

Il sottoscritto Damiano Cosimo Cartellino omiss in proprio e in qualità di legale rapp.te e Presidente fondatore del Partito dei Valori Cristiani omiss

propone la presente Denuncia/Querela contro il Presidente del Consiglio dei Ministri, testate giornalistiche, radiofoniche e televisive ed altri per false/erronee comunicazioni, abuso della credulità popolare, procurato allarme ed altro e in particolare.

NEI CONFRONTI DI:

1) Presidente del Consiglio, Prof. Giuseppe Conte; 2) Il Ministro della Sanità, Dr Roberto Speranza; 3) Il Ministro degli esteri Luigi di Maio; 3) Il capo della Protezione Civile: Dr. Angelo Borrelli; 4) Il Ministro dell’Economia e Finanze, Dr Roberto Gualtieri;

5) Il Ministro di Grazia e giustizia, Dr Alfonso Bonafede;

6) I Sindaci dei Comuni interessati alle violazioni qui denunciate; 7) I Prefetti delle Province interessate dalla sospensione dei diritti costituzionali; 8) Direttori responsabili delle principali testate giornalistiche e televisive:

9) I Direttori dei tre TG nazionali, delle Reti Mediaset e de La Sette

10) Tutti gli altri responsabili coinvolti nei fatti qui descritti che si ravvisassero nel corso delle indagini.

1) I molteplici elementi qui di seguito rappresentati, compresi i documenti allegati che costituiscono parte integrante del presente atto, fanno ritenere allo scrivente che i cittadini e le aziende italiane sono state vittime di fatti di reato lesivi del proprio patrimonio e della propria libertà morale ed in particolare si ha ragione di ritenere di aver quanto meno patito fatti di: 1) Attentati contro i diritti politici del cittadino. (art. 294 c.p.); 2) Abuso d’ufficio (art. 323 c.p.); 3) Interruzione di un servizio pubblico o di pubblica necessità (art. 331c.p.); 4) Istigazione a delinquere (art. 414 c.p.); 5) Pubblica intimidazione (art. 421 c.p.); 6) Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art. 476 c.p.); 7) Falsità materiale commessa da pubb. Uff. in certificati o autorizzazioni amministrative(art. 477 c.p.); 8) Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art. 479 c.p.); 9) Falsità ideologica commessa dal pubb. Uff. in certificati o in autoriz. Ammin. (art. 480c.p.); 10) Diffamazione di Istituzioni di Stato estero (Art. 595 c.p.); 11) Danno erariale 12) Pubblicazione o diffusione di

notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l'ordine 13) Procurato allarme presso l'autorità. (Art. 658 cp). 14) Abuso della credulità popolare (art. 661 c.p.); ad opera delle suddette Autorità e da chi venga ritenuto responsabile a seguito delle indagini.

PREMESSO QUANTO SEGUE:

15 Maggio 2019

L’Ansa dirama una notizia, secondo la quale in Italia si conterebbe niente meno che il 30% di decessi da infezioni ospedaliere di tutta l’Unione europea. Il drammatico problema riguarderebbe soprattutto gli over 75. A illustrare lo studio compiuto su questa grave inefficienza è l’Osservatorio nazionale sulla salute e il direttore Walter Ricciardi calcola che i morti in Italia per infezioni contratte durante il ricovero siano 50 mila. Riferimento on line: http://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/ sanita/2019/05/15/allarme-rosso-infezioni-ospedaliere-49-mila-morti- lanno_41a0e9c5-8f5d-4373-acda-4f46014f9dd0.html

Dicembre 2019

In giorno non noto, i Servizi segreti americani allertarono l’omologo servizio nazionale circa ciò che stava accadendo nella provincia di Wuhan, in Cina. A sostenerlo è Fox News, autorevole emittente americana. In Italia la notizia è diramata dall’Adn-Kronos (Coronavirus, Fox News: ‘Rapporti intelligence avvertirono governo italiano dei rischi’. 19 marzo 2020) Riferimento on line: https://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2020/03/19/ coronavirus-fox-news-rapporti-intelligence-avvertirono-governo-italiano- dei-rischi_5JAluNvCSYmYvJQNxrc3bJ.html

1° Gennaio 2020

Nel mondo e in Italia si diffonde la notizia di un’epidemia influenzale sconosciuta, che determina nei contagiati febbre e polmonite e risulterebbe molto pericolosa, maggiormente nelle persone anziane e fisicamente fragili.

13 gennaio 2020

Secondo l’Amit, in Italia si verificano 10 mila morti all’anno per infezioni batteriche contratte in ospedale. Costituiscono il 30% dei decessi per tale causa nell’Unione europea. Riferimento on line: http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2019/03/13/ italia-1a-morti-antibiotico-resistenza_32eb040d-7604-4e96- b7c1-0aa1e741b3ea.html .

Tale studio era stato anticipato dall’Istituto Superiore di Sanità nel precedente novembre 2019, come riporta QuiFinanza on line, nell’edizione del 19 novembre di quell’anno, in cui si precisa che <I soggetti maggiormente coinvolti sono maschi (65,2%), tra 60 e 79 anni (48,5%), ospedalizzati (86,1%) e, tra questi, la maggioranza si trova nei reparti di terapia intensiva (38,3%). Riferimento on line: https://quifinanza.it/info-utili/video/troppi- antibiotici-10mila-morti-lanno-in-italia-nessuno-in-europa-come-noi/ 328816/

16 Gennaio 2020

Prima relazione pubblica dell’Istituto Superiore di Sanità sulla diffusione del Covid-19 in cui si raccomanda, tra l’altro, di “rafforzare, in particolare nei pronto soccorso e nei dipartimenti di medicina d’urgenza, le misure standard di prevenzione e controllo delle infezioni”.

Riferimento on line: https://web.archive.org/web/20200128152744/ https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/2019-nCoV

20 gennaio 2020

Viene diffusa la notizia che il contagio si trasmette da uomo a uomo. La fonte è la National Healt Commission di Pechino. Riferimento: Corriere della Sera del 21 gennaio 2020. Fiumicino è uno dei tre Aeroporti con voli diretti per Wuhan. Riferimento: Corriere della Sera del 21 gennaio 2020. Lo stesso quotidiano riferisce di un caso di contagio da Covid-19 a Washington.

21 gennaio 2020

Si definiscono meglio le caratteristiche del nuovo morbo che sarebbe “causa di una nuova sindrome respiratoria acuta, con febbri e sintomi parainfluenzali che su persone anziane e debilitate ha prodotto gravi polmoniti, in alcuni casi letali”.

Riferimento: Libero 22 gennaio 2020. La Cina decide di isolare la Regione di Wuhan, con blocco di treni e aerei. Riferimento: Corriere della sera del 22 gennaio 2020.

22 gennaio 2020

Le vittime da Covid-19 in Cina sono 17. Riunione della “Task Force” operativa del Ministero della Salute cinese e missione dell’OMS a Wuhan.

Riferimento: Italia Oggi del 23 gennaio 2020.

23 gennaio 2020

All’Aeroporto Malpensa di Milano sbarcano due turisti cinesi i quali giungeranno il 29 successivo a Roma dove saranno bloccati e individuati come contagiati dal Covid-19, Riferimento: Corriere della Sera, 31 gennaio 2020. È interessante perché la stampa indicherà – e indica ancora – come “contagiato 1” un ragazzo di Codogno ammalatosi alla fine di febbraio, a dimostrazione di come, all’inizio della crisi, l’unica preoccupazione del governo fosse quella di tutelare la comunità cinese in Italia.

24 gennaio 2020

Il primo malato di Covid-19 risulta essere stato ricoverato in un ospedale di Wuhan l’8 dicembre 2019 e, non essendo ancora chiara la malattia, si parla di “malattia misteriosa”. Da quel momento, per sette settimane, da Wuhan sono partite verso il resto del mondo circa 30 mila persone al giorno.

Riferimento: Corriere della Sera del 25 gennaio 2020. Segnalato un caso sospetto di Covid-19 a Parma, si tratta di un musicista rientrato da Wuhan. Riferimento: Corriere di Bologna del 25 gennaio 2020. Primi tre contagiati in Francia. Riferimento: Corriere della Sera del 25 gennaio 2020. “L’escalation delle notizie è preoccupante. Preoccupazione e cautela, tuttavia, sono un’altra cosa rispetto all’allarmismo che in questi giorni prolifera più velocemente del virus e rischia di fare gravi danni ... La preoccupazione è anche sulla Cina, il regime tenta di mostrarsi al mondo come una potenza responsabile ma che secondo vari esperti ha preso precauzioni troppo deboli finora, e troppo tardi”. Riferimento: Il Foglio del 24 gennaio 2020.

25 gennaio 2020

La Cina dichiara l’aumento del 60% dei contagi in due giorni. Riferimento: Corriere della Sera del 26 gennaio 2020. Gli americani evacuano dalla Cina. Riferimento: La Repubblica del 26 gennaio 2020.

28 gennaio 2020

Individuato in Germania un contagiato di Covid-19, è una persona che non è mai stata in Cina. Riferimento: La Repubblica de 29 gennaio 2020.

30 gennaio 2020

Dichiarazione di emergenza internazionale di salute pubblica per il Coronavirus dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Riferimento: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/.../2020/02/01/26/sg/ html.

La Regione Emilia Romagna organizza una “task force” e decide di predisporre due “stanze per isolamento restrittivo per Provincia, riservate ai pazienti sia gravi che stabili”, di cui una con supporto respiratorio, e di “non mettere in isolamento i pazienti sintomatici provenienti dal Sud-Est asiatico a eccezione della zona di Wuhan. Riferimento: La Repubblica del 31 gennaio 2020.

30 gennaio 2020

A Bologna e provincia le mascherine diventano introvabili. In Emilia i cinesi fanno incetta di mascherine da spedire a Wuhan. Le mascherine sono prodotte dalla locale ditta ZABBAN che, però, le fa realizzare proprio a Wuhan.

Riferimento: Corriere di Bologna del 31 gennaio 2020.

31 gennaio 2020

A seguito del diffondersi delle notizie sul contagio in Cina, il governo – che pur dichiara come non ci sia nulla di cui allarmarsi – proclama per sei mesi lo stato di emergenza e fa pubblicare la delibera dalla Gazzetta Ufficiale del successivo 1 febbraio. Riferimento on line: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/ 2020/02/01/26/sg/html

02 febbraio 2020

La comunità cinese di Bologna da due settimane fa incetta di presidi sanitari da spedire a Wuhan (10 mila mascherine, 550 tute e 10 mila guanti). Riferimento: La Repubblica del 2 febbraio 2020.

03 febbraio 2020

Si ferma la produzione della Pelliconi di Ozzano per commesse cinesi. Riferimento: Corriere di Bologna del 4 febbraio 2020.

Un ristorante cinese di Via Stendhal chiude per “quarantena volontaria”. Chiusa anche la Scuola cinese gestita dalla Assomin. Riferimento: La Repubblica del 4 febbraio 2020.

06 febbraio 2020

L’Ima annuncia la chiusura dei due stabilimenti in Cina. Riferimento: Corriere di Bologna del 7 febbraio 2020.

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Tali preoccupanti notizie, riportate da importanti organi di stampa, non potevano non essere note al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e ai Ministri Roberto Speranza e Luciana Lamorgese. In data 25 marzo 2020 un comunicato ANSA, riferisce, a conferma della gravità della situazione già nota da tempo, che fin dal 1° gennaio 2020 il virus era presente in Lombardia.

***

A conferma della spaventosa gravità della situazione insorta e già nota da tempo, si riporta che:

24 marzo 2020

Angelo Borrelli: “Il 31 gennaio questo governo ha dichiarato lo stato di emergenza e bloccato i voli da e per la Cina, mi sembra che abbiamo compreso subito che questa epidemia era una cosa seria” (tuttavia, come si dirà in prosieguo, quantomeno dal 31 gennaio al 23 febbraio 2020 non fu adottato alcun provvedimento nonostante, come detto, la consapevolezza della gravità della epidemia).

Domenico Arcuri: “Dobbiamo garantire più macchine, più posti letto, più personale: dobbiamo implementare una rivoluzione del nostro sistema sanitario”. Arcuri sottolinea che sarebbero stati distribuiti 135 ventilatori per le terapie intensive e ne sarebbero stati distribuiti 121. “Siamo passati da 13 a 73 ventilatori distribuiti al giorno. Sono ancora pochi e confidiamo che i numeri possano rapidamente crescere”. I posti di terapia intensiva sono passati da 5.343 a 8.370, con un aumento del 60% (a parte la dichiarata insufficienza dei presidi sanitari resta che, come detto, per circa un mese il Governo è rimasto totalmente assente e inattivo). Bloccato nel porto di Ancona dalla Guardia di Finanza un carico di attrezzature per la ventilazione polmonare destinati alla Grecia da una ditta milanese. Sequestrati 1.840 circuiti respiratori (tubo, pallone, valvola e maschera respiratoria) da utilizzare per i pazienti in condizioni critiche. I

dispositivi sequestrati saranno consegnati alla Protezione Civile per gli aiuti ai presidi ospedalieri italiani. Denunciato il rappresentante legale della Società italiana, con sede in provincia di Milano, che ha tentato la vendita.

Riferimento ANSA online: https://www.ansa.it/.../coronavirus-bloccato- a-ancona-carico-...

25 marzo 2020

Sono oltre cinquemila gli operatori sanitari italiani contagiati da Covid-19. Emerge da una lettera del Sindacato ANAAO ASSOMED al Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaffero, in cui viene chiesto di intervenire immediatamente per garantire gli strumenti di protezione individuale.

Riferimento ANSA online: https://www.ansa.it/.../coronavirus- protezione-civile-governo.

Dunque, ancora al 25 marzo 2020 si denuncia la insufficienza delle misure adottate dal Governo a protezione degli operatori sanitari per evitare ulteriori contagi di questi, oltre i 5.000 già verificatisi. Quanto da ultimo riportato conferma la gravità della situazione (nota già quantomeno dal mese di gennaio 2020) e la insufficienza e tardività delle misure adottate.

Quel che incontestabilmente emerge, tuttavia, è la totale “latitanza” del Prof. Giuseppe Conte e dei Ministri Roberto Speranza e Luciana Lamorgese che, quantomeno dal 31 gennaio al 23 febbraio (si dirà in seguito), hanno omesso di adottare con urgenza le necessarie azioni a tutela della salute dei cittadini e del personale medico e paramedico, ma anzi producendosi in dichiarazioni “rassicuranti” e non vere, come i fatti hanno dimostrato; e comunque – la Ministro Luciana Lamorgese – a tenere aperti i porti (e anche di questo si dirà in prosieguo).

La conseguente è la seguente, al 31 marzo 2020 oltre 77.000 contagiati (solo quelli accertati) e più di 12.000 morti.

Premesso quanto precede,

3. si precisa introduttivamente che, ai fini che ora interessano, non rileva la circostanza della legittimità o meno del provvedimento del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020 che dichiara lo stato di emergenza nazionale con riguardo al D.lgs. n. 1 del 2018 il quale si riferisce alla organizzazione, alle funzioni e ai poteri del Servizio della Protezione Civile, a proposito del quale più volte viene evocata la “situazione di emergenza”, ma certamente non nel senso di una emergenza nazionale che pone a rischio lo Stato nel suo insieme e che solo potrebbe essere proclamata dal Parlamento in ragione di imminente pericolo in pregiudizio della Nazione e della Comunità nazionale come nel caso in oggetto (cui certamente non si riferisce il citato D.lgs. n. 1 del 2020 che, viceversa, ha riguardo a situazioni di profilassi e aiuto per il diffondersi di una epidemia, poi indicata come pandemia dalla Organizzazione Mondiale della Sanità).

4. Dal 31 gennaio 2020 (ma le necessarie misure dovevano essere adottate già molto tempo prima in considerazione di quanto già esposto e in considerazione altresì del fatto che, come ovviamente noto a tutti, già da moltissimo tempo esisteva un collegamento aereo in andata e in rientro tra l’Aeroporto di Orio al Serio e di Fiumicino, e l’Aeroporto di Wuhan in Cina, con le conseguenze che si possono ben immaginare in tema di diffusione del contagio) nessun provvedimento veniva adottato dal Presidente del Consiglio dei Ministri e/o dai Ministri competenti, nonostante la nota situazione di necessità ed urgenza per la quale il Consiglio dei Ministri, se pur fuori da sua competenza, aveva dichiarato lo “stato di emergenza nazionale” (ma la circostanza è prova della piena consapevolezza del Governo in ordine alla gravità della situazione).

Al contrario, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Prof. Avv. Giuseppe Conte, alla richiesta di provvedimenti urgenti di quarantena per coloro che, Italiani o stranieri provenivano dalla Cina, rispondeva irresponsabilmente che non bisognava provocare “allarmismi”.

5. Tra le altre diverse citazioni che si possono fare, val la pena ricordare che il Segretario di uno dei partiti di maggioranza parlamentare (PD) On. Nicola Zingaretti, dichiarava nel mese di febbraio 2020 inoltrato, che non vi era nessun motivo di preoccupazione poiché la malattia in oggetto era “poco più di un’influenza”. Il Sindaco di Firenze Signor Maurizio Nardella organizzò, come pur si ricorda, una cena con numerosi partecipanti in un ristorante cinese. Forse per ragioni tanto scaramantiche quanto irresponsabili. È parimenti noto che lo “slogan” corrente nel trascorso mese di febbraio era “Abbraccia un cinese”. E al grave pericolo rappresentato dalla sciagurata situazione già presente in Italia, a chi sollecitava misure urgenti di contenimento del contagio, veniva attribuita la qualifica di “fascista” o “razzista” da parte di esponenti o di “tifosi” della attuale maggioranza parlamentare di governo.

6. Non è tutto: tra le plurime circostanze indicative del clima generale di irresponsabilità, si ricorda che fu consentito il 19 febbraio 2020 il regolare svolgimento della partita di calcio a Bergamo tra la squadra “Atalanta” e la squadra di Valencia (Spagna). A tale evento parteciparono allo Stadio circa 50 mila persone nella quasi totalità provenienti ovviamente da Bergamo, da Milano e da località viciniori.

7. Il generale clima di leggerezza e superficialità (quasi al confine della incoscienza) non esonera da responsabilità il Presidente del Consiglio dei Ministri che ha funzioni decisorie, propositive, di stimolo e di coordinamento della complessiva azione di governo, e non esime da responsabilità precise i Ministri competenti per settore o materia. Ci si riferisce al Ministro della Salute On. Roberto Speranza e al Ministro dell’Interno Dott.ssa Luciana Lamorgese.

8. Si può tranquillamente affermare che si è dovuto attendere il D.L. 23 febbraio 2020, n. 6, per i primi provvedimenti governativi rivolti a fronteggiare l’epidemia, poi pandemia, in atto. Poi con il D.L. 8 marzo 2020, n. 11. A tale riguardo non rileva, per quanto ora in oggetto, ogni considerazione relativa alla legittimità o meno della “delega” che il detto DL conferisce al Presidente del Consiglio dei Ministri delegato, appunto, a porre in essere con provvedimenti amministrativi generali atti di esecuzione di quanto disposto nel DL in questione.

Né rileva in questa sede ogni questione relativa ad ipotesi di abuso di delega avendo il Presidente del Consiglio dei Ministri posto in essere atti di esecuzione non riconducibili al contenuto e alle previsioni dello stesso D.L. Così pure non rileva il fatto che il Presidente del Consiglio dei Ministri “motu proprio” abbia posto in essere successivamente atti di portata amministrativa generale violativi della libertà di circolazione dei cittadini sul territorio nazionale o limitativi del diritto di iniziativa economica. Ci si riferisce agli artt. 16 e 41 della Costituzione che consente tali limitazioni solo con atti resi nella forma della legge.

9. Quel che rileva in questa sede è la inspiegabile e irresponsabile inerzia da parte del Presidente del Consiglio e dei Ministri direttamente coinvolti per specifiche competenze e responsabilità.

Incredibilmente il Prof. Avv. Giuseppe Conte in conversazione con la dr.ssa Lilli Gruber nel noto programma televisivo “8 e mezzo” (più o meno nella seconda metà di febbraio 2020) affermava tranquillamente che era stata adottata ogni misura necessaria a fronteggiare l’epidemia da Covid-19 già in atto sul territorio nazionale. Egli faceva specificamente riferimento alla adeguatezza dei presidi di emergenza degli ospedali. Non diceva il vero. In realtà, nessuna misura fu approntata quanto meno per quasi tutto il mese di febbraio 2020 per meglio attrezzare le strutture ospedaliere nel fronteggiare l’epidemia e così perdendo giorni preziosi per la prevenzione dei contagi e per le cure. In proposito si deve sottolineare che il provvedimento governativo di isolare il territorio del Comune di Codogno (la cosiddetta “zona rossa”) e poi l’intera Regione Lombardia più il territorio di circa 14 Province in altre Regioni, fu adottato solo con Decreto dell’8 marzo 2020. L’incredibile è stato che il contenuto di tale ultimo provvedimento fu reso pubblico (e diffuso ai media già nel corso della medesima giornata, come testimonia il giornalista Pierluigi Battista del Corriere della Sera, su Twitter) prima ancora della sua ufficializzazione e della sua cogenza, con la conseguenza (pur essa a tutti nota) di consistenti masse di persone che abbandonavano la Lombardia e le altre Province coinvolte per ritornare nei propri Comuni nel Centro-Sud Italia e nelle Isole (in particolare, la Sicilia). Conseguenza di questa tardiva azione governativa che definire maldestra è solo un eufemismo, è stata la diffusione (con un consistente numero di decessi ad oggi) anche al Centro-Sud d’Italia e nelle Isole, del contagio. Quanto ai deceduti, stimati ad oggi ad oltre 12 mila, vi è da tenere presente che l’insufficienza dei ricoveri in ospedale per mancanza di spazio e il numero irrisorio delle camere di terapia intensiva (per l’effetto degli scellerati tagli alla spesa sanitaria protrattisi negli ultimi anni per una somma superiore ai 37 miliardi di euro), ha determinato la conseguenza che moltissime persone sono morte in casa per mancanza di cure ospedaliere o sono morte in ospedale quando, tardivamente ricoverate, le loro condizioni erano ormai compromesse e hanno condotto alla morte.

10. Le disastrate condizioni del sistema sanitario per le stringenti regole del pareggio di bilancio e del rapporto pil/debito pubblico, avrebbero imposto interventi urgentissimi nell’allestimento di un numero adeguato di camere di terapia intensiva e di disponibilità con immediatezza dei necessari respiratori polmonari, come delle c.d. “mascherine”, e delle altrettanto necessarie misure di protezione per i medici e gli infermieri (e moltissimi di questi hanno perso la vita per tali mancanze e omissioni). Anche a tale riguardo l’azione del Governo è stata totalmente assente per non meno di tre settimane circa.

I deceduti non avrebbero raggiunto il detto impressionante numero, purtroppo ancora in crescita. A ciò si aggiunga che è notorio che gli ambienti ospedalieri sono i luoghi dove, come si è detto, è più facile contrarre ogni genere di infezioni. E a tale riguardo si registra (o almeno sono ignote le eventuali misure adottate dal Ministro della Salute On. Roberto Speranza) la totale omissione di ogni azione governativa che la necessità e l’urgenza imponevano; omissione protrattasi almeno fino alla metà del mese di marzo 2020. In molti ospedali le persone affette da Covid-19 sono state curate promiscuamente con altri degenti affetti da altre patologie, senza misure adeguate di separazione tra i diversi “reparti” per evitare la trasmissione del contagio virale.

11. Non è ancora tutto: nonostante la UE abbia deciso la chiusura della cosiddetta “frontiera esterna” del “territorio” della Unione, si è consentita la continuazione dell’ingresso nel territorio nazionale di moltitudini di genti provenienti dall’Africa e da altri Stati, enormemente superiore alle percentuali registratesi fino al mese di agosto 2019 (con relative ingentissime spese). Qui non rileva la violazione o meno delle vigenti leggi in materia di immigrazione, ma rileva il fatto che (pur in assenza di ogni necessità di salvare vite umane) sia stato consentito l’ingresso a tali genti nei porti italiani. Infatti, il salvataggio si esaurisce con la presa a bordo della persona salvata. Le persone salvate dovevano essere condotte nello Stato della Bandiera della nave, essendo questa territorio (mobile) dello Stato della stessa, come pure dispone il Regolamento della UE Dublino 3 (lo Stato di primo ingresso che valuta le eventuali domande di asilo politico). Soprattutto rileva, altro che coinvolge, ai fini che ora interessano, la responsabilità del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese la quale ha consentito l’ingresso sul territorio nazionale di genti non solo di identità ignota ma anche, a quel che riferisce la stampa (fondatezza delle notizie che non è sempre possibile verificare con precisione), affette in molti casi da gravi patologie, come per esempio la TBC. E ciò nonostante che già da tempo va diffondendosi sempre più in numerosi Stati africani il contagio da Covid-19.

Se ciò è vero, l’omissione di ogni controllo sanitario (per tutti o in molti casi) nei confronti di tali persone, l’inutilità del loro raggruppamento in luoghi di quarantena facilmente abbandonabili dai ricoverati (come pure è avvenuto e continua ad avvenire), in una situazione epidemica già gravissima, ha aggiunto quantomeno il rischio di nuovi e diversi focolai di infezione oltre a quelli del Covid-19.

I FATTI SONO STATI I SEGUENTI:

Soltanto il 6 ed l’11 marzo 2020, con due decreti emessi, con lauto ritardo, e a distanza di pochi giorni il Presidente del Consiglio, Prof. Giuseppe Conte annuncia l’inasprimento per le norme contro il diffondersi del “contagio del coronavirus”. Tutta l'Italia è definita “zona protetta”. Di conseguenza sono stati consentiti gli spostamenti solo per motivi inderogabili di lavoro e di salute e sono vietati gli assembramenti. Le attività commerciali, esclusi i negozi e supermercati di alimentari, le tabaccherie e le edicole, devono restare chiusi. Chiunque viene colto in violazione del decreto, è denunciato alle autorità e rischia ammende ed anche il carcere. Ciò è stato causato dalle evidenti responsabilità del governo e le Autorità preposte nella gestione della crisi e dall’evidente disastro che ancora si assiste non può che essere addebitato ai querelanti come di seguito rappresentato. Il governo e le Autorità erano stati già allertati, sia dalla palese informazione rese dalle Autorità ed emittenti televisive cinesi ed internazionali che rappresentavano e denunciavano il potenziale contagio del virus già dal mese di dicembre 2019. Oltre a ciò, il governo italiano fu avvertito da alcuni rapporti di intelligence del rischio di pandemia, poco dopo che l'emergenza coronavirus esplose in Cina, ma la questione venne ampiamente sottovalutata. A lanciare l'accusa è il sito di Fox News, in un lungo articolo dedicato all'emergenza italiana, citando un "esperto di sicurezza che fa base a Roma" che ha chiesto di mantenere l'anonimato, perché "non autorizzato a parlare in pubblico" della questione. Ma nonostante tali pacifici dai messi pubblicamente a disposizione il Governo nel mese di Dicembre non prendeva alcuna forma di misura volta al contrasto della prossima ed attuale emergenza venutasi poi a creare. Oltre a ciò, solo in data 31.01.2020 il consiglio dei Ministri deliberava lo stato di emergenza con la seguente titolazione” Dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili”. La predetta veniva pubblicata in Gazzetta Ufficiale al n.46/2020. E’ evidente che tale dichiarazione di emergenza, vista già la gravissima esposizione del virus, doveva essere fatta ben prima del 31.01.2020.

Ma vi è di più A seguito di tale delibera i media italiani lungi dall’informare la popolazione dello stato di emergenza dichiarato non ne davano atto in nessun TG e/o nella carta stampata o radiofonica. Intanto milioni di persone continuavano a fare la solita vita riversandosi nel centro città, nei locali aperti al pubblico e privato.

Gli aeroporti italiani tutti, continuavano il normale flusso aereo e il numero dei passeggeri in transito e uscita dall’Italia è comunque rimasto invariato.

Stesso discorso per quanto riguarda il trasporto su rotaia rimasto del tutto invariato il flusso dei passeggeri.

Onde per cui, nonostante il gravissimo stato di emergenza dichiarato seppur tardivamente dall’esecutivo, di cui però nessuna notizia ne dava i media circa la gravità e rilevanza della stessa.

In tale periodo il virus si è diffuso in tutte le zone d’Italia e in particolare, come da fonti ufficiali, nella Lombardia e Veneto.

In particolare nelle predette zone vi è alta concentrazione di persone e imponenti scambi commerciali tra l’Italia, la Cina e l’Europa.

Di tale situazione l’esecutivo, i media e le Istituzioni a ciò preposte non davano alcun peso, associando il Virus a poco più di un’influenza.

Ma ancora, a conferma dell’assenza di alcuna volontà di intraprendere misure volte alla salvaguarda della salute, in data 25 febbraio 2020, l’attuale Presidente del consiglio dei Ministri, affermava alla protezione civile Coronavirus, Conte: «L’Italia è un paese sicuro, più di altri. Si può viaggiare e fare turismo»

Stante però, la gravissima situazione, causata dalla evidente negligenza, imprudenza e imperizia delle Autorità e dell’esecutivo, nella fine del mese di febbraio i casi di contagio divenivano migliaia.

Vista tale situazione e finalmente resosi conto l’esecutivo della gravissima epidemia e contagio del Virus emanava, in fretta e furia, evidentemente preoccupato della situazione ingeneratasi, e come pure dalle prime morti avvenute nel paese, emanava, solo, IN DATA 4.03.2010 il Dpcm contenente misure riguardanti il contrasto e il contenimento sull'intero territorio nazionale del diffondersi del Coronavirus.

Ancora, con l’aggravarsi della situazione veniva emanato un’ulteriore decreto legge contenente ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale. (20A01605) (GU Serie Generale n.64 del 11-03-2020).

In tale decreto venivano adottate le seguenti misure ritenute di contrasto:

Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 sono adottate, sull'intero territorio nazionale, le seguenti

Misure che si riportano pedissequamente:

1) Sono sospese le attivita' commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attivita' di vendita di generi alimentari e di prima necessita' individuate nell'allegato 1, sia nell'ambito degli esercizi commerciali di vicinato, sia nell'ambito della media e grande distribuzione, anche ricompresi nei centri commerciali, purche' sia consentito l'accesso alle sole predette attivita'. Sono chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attivita' svolta, i mercati, salvo le attivita' dirette alla vendita di soli generi alimentari. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie, le parafarmacie. Deve essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.

2) Sono sospese le attivita' dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.

Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l'attivita' di confezionamento che di trasporto. Restano, altresi', aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande posti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situati lungo la rete stradale, autostradale e all'interno delle stazioni ferroviarie, aeroportuali, lacustri e negli ospedali garantendo la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.

3) Sono sospese le attivita' inerenti i servizi alla persona (fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti) diverse da quelle individuate nell'allegato 2.

4) Restano garantiti, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, i servizi bancari, finanziari, assicurativi nonche' l'attivita' del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agro-alimentare comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi.

5) Il Presidente della Regione con ordinanza di cui all'art. 3, comma 2, del decreto-legge 23 febbraio 2020 n. 6, puo' disporre la programmazione del servizio erogato dalle Aziende del Trasporto pubblico locale, anche non di linea, finalizzata alla riduzione e alla soppressione dei servizi in relazione agli interventi sanitari necessari per contenere l'emergenza coronavirus sulla base delle effettive esigenze e al solo fine di assicurare i servizi minimi essenziali. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro della salute, puo' disporre, al fine di contenere l'emergenza sanitaria da coronavirus, la programmazione con riduzione e soppressione dei servizi automobilistici interregionali e di trasporto ferroviario, aereo e marittimo, sulla base delle effettive esigenze e al solo fine di assicurare i servizi minimi essenziali.

6) Fermo restando quanto disposto dall'art. 1, comma 1, lettera e), del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell'8 marzo 2020 e fatte salve le attivita' strettamente funzionali alla gestione dell'emergenza, le pubbliche amministrazioni, assicurano lo svolgimento in via ordinaria delle prestazioni lavorative in forma agile del proprio personale dipendente, anche in deroga agli accordi individuali e agli obblighi informativi di cui agli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81 e individuano le attivita' indifferibili da rendere in presenza.

7) In ordine alle attivita' produttive e alle attivita' professionali si raccomanda che:

a) sia attuato il massimo utilizzo da parte delle imprese di modalita' di lavoro agile per le attivita' che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalita' a distanza;

b) siano incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonche' gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva;

c) siano sospese le attivita' dei reparti aziendali non indispensabili alla produzione;

d) assumano protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di protezione individuale;

e) siano incentivate le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro, anche utilizzando a tal fine forme di ammortizzatori sociali;

8) per le sole attivita' produttive si raccomanda altresi' che siano limitati al massimo gli spostamenti all'interno dei siti e contingentato l'accesso agli spazi comuni;

9) in relazione a quanto disposto nell'ambito dei numeri 7 e 8 si favoriscono, limitatamente alle attivita' produttive, intese tra organizzazioni datoriali e sindacali.

10) Per tutte le attivita' non sospese si invita al massimo utilizzo delle modalita' di lavoro agile.

E’ davvero ammissibile che il governo e le Autorità emettessero dei provvedimenti solo dopo l’esplosione del disastro e dei MORTI!!!!!!

Questa emergenza sanitaria ANDAVA SIN DA SUBITO affrontata con razionalità, seguendo dei protocolli rigidi, diffondendo false sicurezze, del tutto illusorie è stato compromesso il sistema messo in atto per il contenimento. È l’esatto momento nel quale Giuseppe Conte si accorse che forse la situazione stava sfuggendo di mano e che non è il caso di lasciar fare alle Regioni. Non fosse stato prima di tutto il governo a diffondere false sicurezze ci sarebbe anche da dargli ragione; così come sarebbe stata apprezzabile una risposta rapida ed efficace. Il problema è che così non è stato e che ci sia preoccupati più di gestire la crisi da un punto di vista comunicativo che da quello della risoluzione dei problemi.

Dopo i primissimi interventi (le zone rosse) e dopo un bel po’ di polemiche con le Regioni, nel giro di un paio di giorni ci si è soffermati più sulla questione economica che su quella sanitaria. Non fermare il Paese per

non causare danni gravissimi al comparto economico è diventato una sorta di mantra, che inevitabilmente ha influito sulle scelte che l’esecutivo, le Regioni e i Sindaci hanno compiuto. Anche in questo caso, però, la sensazione è quella di aver completamente sbagliato la prospettiva.

Davvero ci si domanda come l’odierna tecnologia, la potenza dei media, la palese minaccia derivante dalla Cina e degli evidenti spostamenti da e per l’Italia, non abbiano indotto il Governo e le Autorità a emettere misure volte al contenimento del rischio per poi farle quando oramai il disastro si è compiuto, LASCIANDO IL PAESE IN GRAVE DISSESTO ECONOMICO – FINANZIARIO COME UNA NAVE SENZA CARBURANTE IN MEZZO AL MARE.

CONCLUSIONE

L’ESECUTIVO, RICORRENDO AD UNA DECRETAZIONE D’URGENZA, HA DE FACTO E DE IURE RIDOTTO LE LIBERTA’ INDIVIDUALI A CAUSA DEL FORTE RITARDO IN CUI DOVEVANO ESSERE PRESI PROVVEDIMENTI, stabilendo altresì norme che recano grave nocumento all’economia. Il Governo e gli altri organismi preposti alla tutela della salute hanno misconosciuto ed ignorato le vere cause alla base di episodi para-influenzali con conseguenti patologie connesse (verbigrazia, polmoniti). Sono eziologie che vanno ricercate altrove (cfr supra). Rebus sic stantibus, non si giustificano in alcun modo le misure decise, in quanto, oltre che incostituzionali-

P. Q. M. SI CHIEDE

1) di voler procedere con gli atti di competenza in ordine alla configurazione di tutti i reati ravvisandi, rimettendosi alle valutazioni delle autorità competenti anche in ordine ai gravissimi reati sopra delineati;

2) di procedere per la penale punizione dei colpevoli al fine di impedire la continuazione dei reati ravvisati e di altri ravvisabili;

3) di provvedere affinché sia riconosciuto il risarcimento degli ingenti danni causati alle aziende italiane e ai cittadini, a seguito della violazione dei diritti costituzionali, civili, sociali in generale e dei diritti economici sottratti allo Stato ed ai Cittadini.

Preme sottolineare ed enfatizzare ad uso di chi ci legge rammentando l’obbligatorietà dell’azione penale (art.112 Costituzione) in caso di evidenti violazioni di legge e l’altrettanto obbligatorio arresto in caso di flagranza di reato. Ricordiamo altresì il giuramento prestato nei confronti della Legge, delle Istituzioni, della Repubblica, dello Stato e dei Cittadini italiani tutti, a cui l’operato di questo Giudice si deve uniformare e deve rispondere.

Ci si riserva inoltre di costituirsi parte civile nell’instaurando procedimento penale.

Si domanda altresì di essere informati circa un'eventuale richiesta di archiviazione (ex art. 408 comma II C.P.P.) da parte del Pubblico Ministero. (La persona offesa dal reato se ha chiesto di essere avvertita (nella notizia di reato o successivamente alla sua presentazione ha diritto a ricevere avviso della richiesta di archiviazione ed entro 10 giorni dalla notificazione può proporre opposizione presentando a pena di inammissibilità della domanda l'oggetto dell'investigazione suppletiva e i relativi elementi di prova).

Si fa istanza infine di essere avvisati in caso di proroga del termine delle indagini preliminari, ex art. 405 c.p.p. e di essere sentiti personalmente.

Si allega:

1) Delibera stato di emergenza del 31.1.2020, GU. 46/2020;

2) DPCM 8 marzo 2020 / Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19

3) DPCM 9 marzo 2020 / Nuove misure per il contenimento e il contrasto del diffondersi del virus Covid- 19 sull'intero territorio nazionale

4) DPCM 11 marzo 2020 / Ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 sull'intero territorio nazionale;

5) ARTICOLO FOX AVVISO ITALIA PERICOLO CORONAVIRUS;

6) Articolo Corriere della Sera Conte dichiarazioni alla protezione civile.

Il sottoscritto esponente non si è mosso da alcuna ragione personale o intento persecutorio e meno che mai calunniatorio nei confronti del Prof. Avv. Giuseppe Conte, dell’On. Roberto Speranza, della Dott.ssa Luciana Lamorgese, del Ministro Luigi Di Maio, del Dottor Angelo Borrelli, del Dottor Roberto Gualtieri, del Dottor Alfonso Bonafede.

Meno che mai il sottoscritto esponente che afferisce alle più diverse convinzioni politiche o appartenenze partitiche, ha alcuna finalità politica da perseguire. L’intento del sottoscritto è esclusivamente quello, come detto, che vengano accertate eventuali responsabilità colpose per omissione in capo alle persone prima indicate, nella oggettiva constatazione che, si ripete ancora una volta, dal 31 gennaio al 23 febbraio 2020, in presenza di una situazione generale gravissima e di generale conoscenza in Italia e all’estero, le persone indicate non hanno adottato alcun provvedimento dovuto per contenere il diffondersi della epidemia, poi pandemia, determinandone così ben più gravi conseguenze in termini di contagi e di decessi.

Nomino e delego l’Avv. Davide Mereu con Studio Legale a Cagliari in Via Alagon n. 1, pec legalemereu@pec.it per il deposito del presente atto presso il competente Ufficio di codesta Procura della Repubblica di Roma, con ogni facoltà di ogni sostituzione processuale.

Si porgono gli ossequi. Torino, li 01 Aprile 2020 In fede. Cosimo Damiano Cartellino

N.B. abbiamo omesso i dati sensibili del Presidente del Partito dei Valori Cristiani

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